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IL MESSAGGERO: BANCA DEL FUCINO GROWS, ENPAM ENTERS THE CAPITAL

By 9 January 2024No Comments

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Il cda dell’istituto ha riservato alla Cassa di medici e odontoiatri una quota dell’8,17%. Il gruppo ha ambiziosi progetti di sviluppo valorizzando la controllata nelle rinnovabili

LA STRATEGIA

La Banca del Fucino diventa il nuovo salotto buono italiano. Ieri il cda guidato da Francesco Maiolini ha riservato una parte dell’aumento di capitale in corso di 150 milioni alla fondazione Enpam, l’Ente di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri, nonché la più grande cassa privata italiana con un patrimonio di 26 miliardi. L’Ente presieduto da Alberto Oliveti ha sottoscritto 23,8 milioni per una quota dell’8,17% ma con una delibera che prevede la possibilità di salire al 9,9% (oltre 26 milioni). «Abbiamo compiuto un’analisi approfondita delle varie opzioni di investimento», spiega Oliveti, «concentrandoci sulla città di Roma, e abbiamo deciso di puntare sulla Banca del Fucino, nel 100° anniversario della fondazione: è un istituto molto attento al territorio e alle libere professioni, ci potrà supportare nell’accesso al credito».

«Questo ingresso rappresenta un’ulteriore conferma della validità del percorso di rafforzamento e di crescita perseguito dalla Banca del Fucino negli ultimi anni, che ha consentito all’istituto – si legge nella nota – di diventare un punto di riferimento essenziale nel panorama finanziario romano e più in generale nelle zone di tradizionale radicamento, a partire da Lazio e Abruzzo».

Attualmente la banca con sede in via Tomacelli, sta aprendo quattro nuove filiali, di cui due a Roma (piazza del Parlamento e via XX Settembre, una a Bologna, una a Palermo) che portano il network distributivo a quota 40 attraverso un modello di business costruito su quattro pilastri: commercial banking, investment banking, private banking, Health & Pharma a cui va aggiunta la controllata nelle rinnovabili con un futuro ambizioso.

La nuova Fucino, rigenerata da Maiolini a novembre 2019 quando, su indicazione di Bankitalia, attraverso Igea Banca, intervenne in soccorso della vecchia Fucino gestita dalla famiglia Torlonia, schiacciata da troppe sofferenze, si avvia a chiudere il bilancio 2023 come il migliore in assoluto, con risultati eccellenti. «L’ingresso di un ente autorevole come Enpam – spiega Maiolini – rappresenta un motivo di grande prestigio per noi, contribuisce a valorizzare le celebrazioni dei 100 anni. Enpam si unisce a un parterre qualificato di soci, rafforzando una componente autorevole dell’azionariato in grado di garantire una governance stabile e duratura. Riteniamo che dopo Enpam, altri investitori istituzionali entrino nella compagine».

Il prossimo anni scade il cda presieduto da Mauro Masi e, alla luce dei numerosi ingressi avvenuti negli ultimi mesi, potrebbe essere molto rinnovato. Maiolini apre all’ingresso di Enpam nella governance: «Auspichiamo che la presenza di Enpam non si limiti a un investimento finanziario ma voglia contribuire alla realizzazione del nostro progetto di crescita».

Nelle posizioni di vertice della compagine Enpam affianca Upz lnvestment (famiglia Petricca con l’8,9%), Sri Global (Giulio Gallazzi, finanziere accreditato visto che siede nei cda di MFE, Tim) con l’8,69%, Txt Solutions (7,2%), Fondazione Monte Lombardia (7%), Advance Global solution (6,51%) e tanti altri.

E-WAY E IL RISIKO

La Fucino perfezionerà a breve la cessione delle attività di merchant acquiring a Wordline: Bankitalia ha concesso l’ok e Palazzo Chigi avrebbe escluso l’applicazione del golden power.

Ma tra gli obiettivi ambiziosi c’è la valorizzazione di Fucino Green, controllata dall’istituto che ha una pipeline di circa 3,3 GW di progetti eolici e fotovoltaici in differenti fasi di sviluppo concentrati nella controllata E-Way, una delle principali piattaforme energetiche: obiettivo al 2026, advisor Intesa Sp, è l’ipo sulla base di un valore di 1 miliardo. Prima di questa scadenza, la Fucino potrebbe partecipare al risiko acquistando qualche istituto nel Lazio, Umbria, Toscana.